Nei primi due articoli di questo tutorial dedicato a DocumentDB abbiamo preso dimestichezza con le operazioni di gestione e configurazione fruibili tramite il management portal di Microsoft Azure, utilizzando le API esposte dall'engine documentale ed il driver specifico per .Net. In quest'ultimo articolo analizzeremo alcune funzionalità avanzate quali il motore di indexing e la definizione, tramite javascript, ed esecuzione di stored procedure.

Nel precedente articolo abbiamo approfondito le funzionalità fruibili dal management portal: è giunto il momento di addentrarci invece nella parte più interessante per gli sviluppatori, ossia come interagire con l'engine di DocumentDB dalle nostre applicazioni.

Le sempre crescente mole di dati da gestire e la necessità di evolvere facilmente sia in termini di funzionalità sia nella "forma" con cui vengono salvati i dati sono due delle motivazioni che, negli ultimi anni, hanno fatto crescere l'attenzione attorno al "movimento NoSQL"; in questo contesto si inserisce DocumentDB, il nuovo database-as-a-service che, messo a disposizione dalla piattaforma cloud Microsoft Azure, si propone come opzione NoSQL per lo storage dei dati delle nostre applicazioni.

Nello sviluppo di API molto spesso si ha la necessità di esporre un endpoint per gestire l'upload di file verso il nostro sistema. In questo articolo vedremo come gestire questa funzionalità tramite WebAPI e come personalizzarne il comportamento per garantire scenari differenti.

Uno degli aspetti fondamentali della programmazione è il testing sia che si voglia seguire metodologie, quali TDD, che ne prevedono esplicitamente l'utilizzo sia che si intenda eseguire dei semplici test per verificare il corretto funzionamento delle nostre unità di codice. In questo articolo è brevemente introdotto MSTest, il toolkit di unit testing integrato in Visual Studio Visual Studio.

L'articolo discute la seconda parte dell'architettura di un piccolo applicativo web di e-commerce basato su CQRS ed Event Sourcing, per concludere il nostro applicativo si svilupperà la parte del sistema che ha il compito di processare i comandi provenienti dal frontend ed aggiornare il modello dei dati in lettura: il Worker Host

Quello delle immagini responsive (o adaptive), ovvero le immagini la cui dimensione e qualità è adeguata al dispositivo, è un problema noto che prima o poi troverà una soluzione definitiva. Probabilmente la soluzione ideale è proprio quella alla quale sta lavorando il W3C e della quale troviamo qualche anticipazione qui: in sostanza, l’idea nel definire varie immagini, associandole ad una espressione media query e permettendo quindi al browser di visualizzare quella opportuna.

L'articolo discute la prima parte dell'architettura di un piccolo applicativo web di e-commerce basato su CQRS ed Event Sourcing, nello specifico si svilupperà il frontend che raccoglie i comandi impartiti dagli utenti e mostra ad essi i dati del sistema.

I dialoghi modali esistono dalla notte dei tempi nelle interfacce desktop ma nelle pagine web non sono mai stati la norma. La ragione è semplice: non esiste nell’ambito HTML nulla di semantico che permetta la loro definizione.

Nonostante gli stili che Boostrap definisce abbiano un aspetto di default che spesso è direttamente adatto ai nostri progetti, a volte è invece opportuno personalizzarli: per quanto sia possibile effettuarlo modificando direttamente il file bootstrap.css (o il suo equivalente minificato), l'utilizzo di LESS (Leaner CSS) aumenta significativamente la mantenibilità delle nostre personalizzazioni.